La prova degli apparecchi acustici, opzione ormai proposta da varie aziende di protesi, viene descritta all’utente come serietà del servizio offerto. Con questo articolo non si vuole stabilire se il tipo di pratica sia giusto o meno (anche perché ogni professionista/azienda adotta liberamente la strategia di mercato che gli è più consona), ma si vuole sottolineare alcuni aspetti che il paziente dovrebbe conoscere e valutare nel momento in cui si giunge alla determinazione di risolvere un problema di udito. La prova, laddove non chiarito all’utente in fase di visita, potrebbe far pensare che tutto il successo della protesizzazione sia legato esclusivamente all’apparecchio acustico. In realtà la capacità del professionista è determinante nel decretare il risultato, tanto più che la scelta del prodotto da applicare è legata alla sua capacità di analisi del caso. Per questo è importante verificare che in un centro audiologico si curino determinati aspetti  soprattutto nei primi approcci tra paziente e audioprotesista.

Di seguito una lista di tali aspetti:

Un’anamnesi accurata per conoscere lo stile di vita del paziente e le sue aspettative, tenendo conto anche di quelle che sono le indicazioni dello specialista otorinolaringoiatra.
– Fondamentale che vengano eseguiti tutti gli esami audiometrici, in modo approfondito,  per conoscere quantitativamente e qualitativamente il deficit uditivo.
– È necessario chiarire le aspettative effettivamente realizzabili, anche perché bisogna sapere che non tutti i deficit uditivi sono pienamente recuperabili e che la rieducazione uditiva è un processo che per la maggior parte delle volte richiede tempi ben più lunghi di quelli previsti per il periodo di prova.
– Garantire al paziente la consegna di inserti auricolari (non si intendono auricolari costruiti su misura, ma inserti standard) integro.
– È giusto consigliare al paziente che abbia vissuto l’esperienza di una prova fallimentare di non rinunciare, o procastinare la protesizzazione, poiché affidarsi ad un professionista diverso potrebbe portare al successo desiderato. Rimandare questo passo non fa altro che aumentare le ricadute negative dell’ipoacusia. Spesso, infatti, accade che un soggetto abbandoni per molto tempo l’idea di di correggere un deficit uditivo, poiché è fallita, nonostante abbia ricevuto come massima garanzia la possibilità di provare.
Dott. Pagnotta Giorgio
www.pregettoudito.it

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