L’otite media acuta è una patologia di natura prettamente infiammatoria dell’orecchio medio, e rappresenta una delle forme più frequenti di otite che si manifesta maggiormente nei bambini, soprattutto nei più piccoli, e nel periodo invernale, quando sono più comuni le infezioni delle vie aeree superiori e i raffreddori.
L’otite media acuta ha origine da un problema nasale, nel senso che  i microrganismi possono migrare dal rinofaringe all’orecchio medio attraverso la mucosa della tuba di Eustachio (il canale di ventilazione che collega il naso all’orecchio). I bambini sono maggiormente esposti a questo tipo di infezione e il motivo è spesso di natura anatomica, poiché essendo le tube di Eustachio più corte e orizzontali rispetto a quelle degli adulti viene facilitata la migrazione degli agenti patogeni nell’orecchio medio. Inoltre nel bambino questo canale è più stretto e meno rigido per questo si ostruisce più facilmente. Anche le ghiandole adenoidee,  collocate nella parte alta del retro della gola vicino alle tube di Eustachio possono interferire con l’apertura del suddetto canale, rappresentando una maggiore possibilità di contrarre l’infezione, poiché nei bambini sono molto spesso infiammate.
Altri fattori predisponenti sono: l’esposizione al fumo di sigaretta, l’allattamento col biberon e la frequenza dell’asilo.
I sintomi dell’otite media acuta possono variare da persona a persona ed essere più o meno gravi.
La malattia, che in genere insorge dopo un raffreddore, presenta come primo sintomo un senso di ovattamento e poi di ipoacusia, dovuti alla formazione di catarro nell’orecchio medio,  e nelle successive 24-36 h evolve con la comparsa di dolori pulsanti e acuti.
Spesso  la risposta agli antidolorifici è blanda e di breve durata.
Nella maggior parte dei casi si giunge alla perforazione della membrana timpanica con conseguente fuoriuscita di muco-pus dall’orecchio: tale evento coincide con un brusco calo del dolore e della sintomatologia generale. La perforazione timpanica può, a seconda dell’estensione, cicatrizzare spontaneamente, o richiedere l’intervento chirurgico di ricostruzione.
In altri casi, in seguito a cure tempestive, il processo si arresta e la malattia guarisce senza lesioni a carico del timpano.

Dr Pagnotta Giorgio

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